Notiziario Eu-ISFE n.5/2023

15 maggio 2023

Omaggio a Jean-Paul Fitoussi: un grande europeista

La Luiss ha dedicato una giornata di studi per ricordare Jean-Paul Fitoussi a un anno dalla scomparsa.

A noi interessa ricordarlo come grande pensatore europeista. Era un economista originale con una forte sensibilità sociale, molto attento alle questioni politiche, ambientali e tecnologiche. Dagli esordi accademici a Science-Politique sino alla direzione dell’OFCE, Observatoire français des conjonctures économiques, Fitoussi si è impegnato nella costruzione europea con l’occhio attento al progresso economico e civile dei cittadini dei paesi dell’Unione.

Era contrario alle politiche di rigida austerità e della pesante penalizzazione inflitta alla Grecia. Auspicava una vera politica fiscale europea.

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L’Europa e il voto a maggioranza

Dal 1966 (compromesso del Lussemburgo) l’Europa si porta dietro il dogma del voto all’unanimità. Fu De Gaulle ad imporlo, ma poi fu codificato nei Trattati di Maastricht e Lisbona.

Tuttavia il 4 maggio i ministri degli Esteri di nove paesi dell’Unione hanno promosso una riforma del sistema di voto dell’Unione, senza alterare i Trattati. Su iniziativa del governo tedesco, Germani, Francia, Italia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Finlandia e Slovenia hanno formato una dichiarazione comune per rendere la Ue protagonista e attore geopolitico. Questi paesi propongono di estendere il ricorso al voto di “maggioranza qualificata” in politica estera. Speriamo sia la volta buona.

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La Francia e le due bandiere

L’Assemblea Nazionale francese, nonostante la forte opposizione della sinistra di Jean-Luc Mélanchon e di Marin Le Pen, è riuscita ad approvare la legge sull’esposizione della bandiera europea accanto a quella francese nelle sedi dei municipi con una popolazione superiore ai 1.500 abitanti. Per un paese come la Francia, dove le tentazioni nazionaliste covano a destra e a sinistra, si tratta di un passo importante anche perché i simboli sono un segnale forte. Oggi più che mai.

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Riflessioni di uno storico sulla guerra e sulla pace

La politica non si fa pensando solo alle soluzioni ideali, ma con quel che è possibile in una determinata situazione. Regola sempre valida ma fondamentale nella politica internazionale.

La composizione del conflitto latente sull’Ucraina per via diplomatica e pacifica è venuta meno nel momento in cui Putin ha deciso “l’operazione speciale” e successivamente quando, fallito il blitz su Kiev, ha deciso di annettere alla Russia i territori occupati.

Il Donbass da quel momento è diventato parte integrante della Russia. Per cui, quando gli ucraini con l’aiuto degli occidentali dovessero conquistare il territorio della regione di confine, sarebbero né più né meno invasori della Russia. Con il che Putin potrebbe addirittura usare l’atomica per difendere il territorio russo dagli invasori. Infatti secondo la dottrina militare russa l’uso dell’arma atomica può essere autorizzato per difendere il territorio nazionale russo.

In questa tragica situazione la soluzione politica diventa molto difficile. Ci vorrebbe un’autorità superiore, tipo l’ONU, per imporre ai russi e agli ucraini di fermare la guerra e ritirarsi dalle zone contese. Sappiamo, però, che la Russia potrebbe porre un veto.

Le posizioni corrette sia politicamente che eticamente potrebbero essere valide se ci fosse questa autorità super partes. I pacifisti vogliono salvarsi l’anima più che fermare la guerra, considerando che nessuno dei due contendenti può smettere la guerra, se non per sfinimento o per il crollo del fronte interno. Ma la guerra alimenta, come sempre, il nazionalismo degli uni e degli altri.

(Zeffiro Ciuffoletti).

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L’adesione della Ue alla Convenzione di Istanbul per la lotta contro la violenza sulle donne

Dopo anni di impegno l’obiettivo di prevenire e lottare contro la violenza nei confronti delle donne sta per essere raggiunto. Dopo il voto a larga maggioranza del Parlamento europeo è iniziato l’iter dell’adesione dei vari paesi che entro l’estate dovrebbe essere approvato dal Consiglio europeo. Si tratta di un grande obiettivo di civiltà.

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Maria Luisa Brandi ha ricevuto la European Hormone Medal

Il prestigioso riconoscimento conferito a Maria Luisa Brandi, nostra socia, per la sua attività nel campo dell’endocrinologia rappresenta un grande riconoscimento per la ricerca italiana. Maria Luisa Brandi, Presidente della Fondazione Firmo e di OFF, l’Osservatorio Fratture di Fragilità, già Ordinario di Endocrinologia presso l’Ateneo fiorentino, ha ottenuto il prestigioso premio dalla European Society of Endocrinology per le sue ricerche nel campo  dell’endocrinologia clinica.

In particolare con le sue ricerche Maria Luisa Brandi ha reso possibile la comprensione di meccanismi chiave di azione degli ormoni calci-fosforo-tropici. I suoi studi hanno aperto la strada alla diagnosi e alla terapia delle malattie rare delle ghiandole paratiroidee e dei tumori endocrini ereditari. Tutti risultati di anni di studi e ricerche.

La ricerca, ha dichiarato Maria Luisa Brandi, richiede “impegno e abnegazione”. Sono valori che meritano questo grande riconoscimento.