Notiziario Eu-ISFE n.10/2023

23 ottobre 2023

Erasmus: un portale dedicato

La nascita del portale europeo dedicato agli studenti Erasmus è frutto di un accordo siglato a Malta tra la Società editrice del Gruppo Sae e la Fondazione garagErasmus. Si tratta di una buona iniziativa per rendere più attraente il programma Erasmus, che costituisce uno dei più importanti successi dell’Europa. Dal 1987 al 2021 il programma Erasmus ha coinvolto 12,5 milioni di persone.
L’Italia si posiziona tra i paesi da cui parte il maggior numero di studenti. Si dirigono specialmente verso la Spagna, la Germania e la Francia. L’Italia è anch’essa una meta ambita. Tra le università italiane che tra il 2014-2020 hanno accolto più studenti c’è l’Università di Bologna (15 mila studenti), la Sapienza di Roma (9 mila studenti) e il Politecnico di Milano (8 mila studenti).
L’attuale programma Erasmus (2021-2027) registra un bilancio economico che raddoppia quello del 2014-2020. Il tutto per un ammontare di 26,2 miliardi di euro.
Forse il governo italiano dovrebbe dedicare, come ha fatto la Spagna, un’attenzione maggiore ad un fenomeno di grande importanza sociale e culturale, ma anche economica.

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La dura realtà della guerra e del terrore

Non bisognerebbe mai vedere il volto o, meglio, i terribili volti della guerra. Il peggiore dei volti è quello del fanatismo ideologico e religioso che anima il terrorismo come quello di Hamas e di tutte le incarnazioni del terrorismo islamista. Non è il primo e forse non è l’ultimo volto del terrore.

Spesso, troppo spesso, la dura realtà della storia dimostra che le aspirazioni alla ragionevolezza e quelle ireniste di noi europei producono il peggio. Persino i regimi illiberali come quello di Putin non sono affidabili su temi cruciali come la risoluzione delle divergenze per via di compromessi. Nel 2008 l’Europa, anzi la Ue si oppose alla proposta degli USA di accettare l’Ucraina nella NATO. Fu fatto, scrive Antonio Polito in un lucido editoriale sul “Corriere della Sera”, per non indispettire Putin. Poco dopo Putin occupò la Crimea e non si fermò. Nel 2005 il governo israeliano di Ariel Sharon, che pure non era tenero, cedette la Striscia di Gaza. Fu una scelta unilaterale e difficile che spaccò il partito del capo del governo. Sharon pensava che la cessione della Striscia di Gaza potesse essere necessaria per la sicurezza di Israele. L’esercito sgombrò con la forza i coloni ebrei. Due anni dopo Hamas ingaggiò una lotta contro l’Autorità nazionale palestinese che aveva firmato gli accordi di pace di Oslo, dove si riconosceva il diritto di esistere ad Israele. Un diritto che Hamas ha trasformato nella negazione dell’esistenza stessa di Israele. Anzi nella volontà di distruggerlo.

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Polonia: vince la democrazia

Le libere elezioni sono il metodo che sostanzia la democrazia. In Polonia si è votato e i risultati renderanno possibile un cambio di governo. Cosa normale nel gioco democratico. Donald Tusk, se la sua coalizione reggerà, potrà diventare il nuovo capo del governo e diverse cose potranno cambiare nel rapporto con l’Europa e nei confronti di Putin. Tuttavia, per l’emigrazione tutte e due gli schieramenti politici sono per la chiusura. Ciò vuol dire che ci sono delle ragioni che vanno comprese. E non sono certo ragioni isolate con tutto ciò che sta accadendo in Europa e in Medio Oriente.

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Stop a Schengen

Non solo l’Italia, ma altri dieci paesi. Questo dopo i gravi episodi di Parigi, Bruxelles e anche per il clima generale.